Il 'corto' ad elogio della storia del gelato Ci sono tanti modi di raccontare una storia e ci sono storie che vengono raccontate innumerevoli volte. La storia dei gelatieri veneti, emigrati in Germania più di un secolo fa, è una di queste. Descritta in molteplici variazioni dai giornalisti con pubblicazioni e articoli, alla televisione con documentari e film, alla radio con interviste e servizi radiofonici,, senza dimenticare i gelatieri stessi, che la raccontano – se richiesti – volentieri e sempre con nuove variazioni. Ci sono anche servizi televisivi noti, che da anni vengono trasmessi regolarmente, vista l’alta audience. Ma forse una delle presentazioni di questa storia più brillante e che ha avuto tanto successo, è un cortometraggio, di 12 minuti, con il semplice titolo "Gelato". Sì, un cartone animato per i bambini, che fa piangere gli adulti. 12 minuti affascinanti, coinvolgenti, gioiosi, romantici, divertenti, ma soprattutto calzanti storicamente nel racconto di una emigrazione, che diventa un viaggio attraverso il ventesimo secolo. Il Film "GELATO", prodotto nel 2017, è stato selezionato per essere proiettato in oltre 100 festival del cinema, grandi e piccoli in tutto il mondo, dal Canada all’Asia, vincendo ben 12 Awards, tra cui negli Stati Uniti, in Venezuela, nel Peru, in India, a Mosca, in Ucraina, in Romania, in Croazia, in Italia e anche in patria, nell‘ambito del Festival di Berlino nella categoria cortometraggi per ragazzi e bambini. La regista Daniela Opp, nata a Toronto, vive oggi ad Amburgo. Con lei abbiamo fatto un’intervista per scoprire i retroscena di questo film. L'intervista GA - Signora Opp, é mai stata in Val di Zoldo, la patria dei gelatieri? Ho viaggiato spesso in Italia e sempre con grande piacere ma in Val di Zoldo non ci sono ancora stata. GA - Come é nata l’idea del film? Era l’estate del 2015, mentre ero in coda davanti alla nostra gelateria preferita, mi accorsi per la prima volta del cartello in vetrina che diceva "Dal 1913, gelateria più antica della città". Ciò mi sorprese molto e iniziai a informarmi sulla storia dei primi gelatieri in Germania. In questa ricerca scoprii storie interessanti e da qui nacque l’idea di fare un film. I personaggi della storia sono naturalmente fittizi. Lo stile di vita italiano, la cosiddetta Dolce Vita é sinonimo di leggerezza, piacere, gioia di vivere. Noi tedeschi sentiamo una grande attrazione per questo modo di vivere. Veniamo visti, come quelli corretti, laboriosi e malinconici. In ogni piccola città in Germania c’é una gelateria italiana. Quand’ero bambina le gelaterie e le pizzerie erano qualcosa di inusuale, rappresentavano per noi proprio quella nostalgia per un paese lontano davanti alla porta di casa. GA- C’é una frase nel film, che racchiude il senso del film, della storia dei gelatieri, ma soprattutto illumina, insomma dice tutto sul gelato. La frase è "Kann man sich vorstellen, dass es so etwas Wunder-bares hier einmal nicht gegeben hat?" (Ma riuscite a credere, che esisteva qualcosa di meraviglioso al mondo, che da noi non c’era?). Chi ha scritto questa frase? Lei o lo sceneggiatore? Lo sceneggiatore Kai Rönnau. Lui ha scritto, ha messo tutta la storia su carta e si é inventato i dialoghi. GA - Conosce personalmente un gelatiere con il nome “Fontanella”? No, purtroppo non conosco nessuna famiglia con il nome Fontanella. Per me il nome suonava cosí bello! GA - Quanto tempo ha impiegato per realizzare il film? Ho lavorato circa due anni alla realizzazione del film; ma non in continuazione, in quanto mi occupo anche di progetti nel settore mostre e campagne pubblicitarie. Il film è stato presentato in molti festival del cinema e ha vinto tanti premi. GA - Qual’è stato il riconoscimento, che le ha dato piú gioia? Il premio per noi più importante, é stato, quello vinto in Italia, a Giffoni in provincia di Salerno in un grande festival di film per bambini. Milleduecento bambini hanno votato per il nostro film e lo hanno festeggiato alla grande. L’atmosfera al Festival e durante la proiezione del film era travolgente. Il film ha risvegliato un grande interesse anche nei paesi dell’est, come in Croazia, Slovenia e Ucraina, e ottenuto molti riconoscimenti, tra cui in Germania, negli Stati Uniti e stranamente anche in India. GA - Le piace il gelato? Certo che mi piace il gelato, soprattutto quello italiano. In particolare adoro i gusti cioccolato e nocciola con un po’ di panna. Grazie mille alla signora Opp per l’intervista e in bocca al lupo. Il testo proposto è a cura di Annalisa Carnio della rivista Gelato Artigianale Letture correlate:
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