Il gelato artigianale in Germania è un'amata tradizione. Alcuni dati economici danno l’idea di quanto i tedeschi amino questo prodotto: un’economia con oltre 3 miliardi di euro e un consumo medio annuo compreso tra 6 e gli 8 chili a persona. Le famiglie tedesche hanno quasi una ossessione per il gelato che definisce la loro dieta, ed è un punto culminante di quasi ogni giorno, soprattutto in estate. Nell’1800 gli italiani non hanno solo portato una delle cucine più amate in Germania, ma hanno portato anche il dessert preferito dai tedeschi: il gelato artigianale. Una delle prime Eis Diele (gelaterie) del paese fu fondata a Monaco di Baviera nel 1879 dalla famiglia Sarcletti.
La peregrinazione di Pietro Paolo Sarcletti lo portò dal Trentino in Olanda, dove dei compaesani avevano importato l’arte della produzione dei gelati. Preparavano una massa grezza con latte, uova e zucchero in un recipiente di metallo che a sua volta era collocato in un tino riempito con ghiaccio spezzettato e sale. Dagli orli, mescolando in continuazione, prelevavano la massa gelata che, dopo essere stata collocata in appositi recipienti di legno, veniva sminuzzata con sbarre di ferro e ricongelata. Il gustoso prodotto veniva venduto nel 19° secolo quasi esclusivamente sulle strade, dove i “gelatai” si spostavano con i loro “carretti da gelato” per le vie della città. La vendita di gelato artigianale a Monaco ebbe un gran successo per la famiglia Sarcletti che arrivo ad avere almeno 70 carretti che vendevano gelato in strada. Gli italiani immigravano stagionalmente in Germania e nei Paesi Bassi. In primavera si recavano in questi paesi per soddisfare il lavoro agricolo, e successivamente per vendere il loro cibo e il loro gelato per strada, con specifici carretti. Questa pratica rallentò durante la prima guerra mondiale, ma negli anni '20 ci fu un gran ritorno degli italiani. Tuttavia, il sentimento anti-immigrazione che avrebbe devastato il paese era già stato seminato e i nuovi regolamenti resero più difficile la vendita ambulante, per questo motivo chi commerciava il gelato iniziò a vendere il prodotto dal proprio appartamento al piano terra (erdgeschoss). Queste attività ebbero così tanto successo che intere famiglie si unirono attraverso l’attività gelatiera e si stabilirono permanentemente in Germania. La seconda guerra mondiale interruppe nuovamente la immigrazione italiana, ma subito dopo la guerra, negli anni '50, gli italiani cominciarono a trasferirsi in massa verso la Germania e anche l’attività del gelato conobbe una enorme espansione. L'Wirtschaftswunder (il miracolo economico) determinò una rapida ricostruzione e riqualificazione della Germania Ovest ed il gelato era l'accompagnamento perfetto per questo periodo ottimistico. Le gelaterie erano spesso chiamate Veneto, Dolomiti o Cortina e ricordavano i luoghi di provenienza delle famiglie italiane che provenivano inizialmente dalla regione del Cadore in provincia di Belluno. Ancora oggi, molti dei circa 4.000 Eis Diele (gelaterie) nel paese sono di proprietà delle stesse famiglie italiane che hanno portato il primo gelato artigianale. La nostra azienda, che ha sede a Vittorio Veneto, a due passi dal Cadore, è stata dagli anni ‘70 un supporto importante a molte di queste famiglie e imprenditori italiani, contribuendo, come altre realtà simili alla nostra, a sviluppare e consolidare l’economia del gelato artigianale in Germania.
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