Saba conduce la memoria, il ricordo e le emozioni di chi è un po' più colto a riferimenti poetici, culinari e, per i più, anche biblici. Come non ricordare il poeta triestino Umberto Saba che scelse probabilmente questo pseudonimo, in lingua ebraica significa "pane" ¹, alludendo alla quotidianità della sua poesia. O, più lontano con la gloria del ricordo, alla Regina di Saba, citata nella Bibbia, nel Corano e nel Kebra Nagast, l'antico testo sacro Etiope. Saba, la regina ricchissima che vuol mettere alla prova la saggezza di Re Salomone. E non ultimo al dolcissimo condimento, ottenuto dalla cottura del mosto del vino, tipico dell'Emilia -Romagna, delle Marche e della Sardegna, che viene utilizzato in vari modi in gastronomia. La saba, squisita insieme ai formaggi stagionati e saporiti, ma anche come salsa per gelati di crema e di panna. Allora un nome così "pubblicitario", sintetico ed efficace graficamente, che ti resta semplicemente appiccicato alla mente con la sua setosità avvolgente, acquisisce quella forza conferita dal racconto, dalla memoria poetica, creando particolari sensazioni e coinvolgimento. La forza che un nome porta con se spesso è anche la forza di chi lo adotta, almeno ci piace credere. Un po' di storia L'origine del nome della pasticceria, così efficace e veritiero nel successo, lo scopriamo dalla simpatica confessione del nostro maestro pasticcere Paolo Cancian, è il cognome della moglie! Il nostro caro pasticciere ci racconta scherzando che, ormai, ha una crisi d'identità poiché tutti lo chiamano il Signor Saba. Poi ci confessa che senza l'aiuto della moglie, che si dedica alla vendita, anche il successo come pasticciere non sarebbe stato lo stesso. In ogni modo, la storia della pasticceria Saba è decisamente una grande storia imprenditoriale e artigianale. Dopo più di 3 decadi, il locale prende oggi una nuova forma estetica, ma molto anche di sostanza costruttiva e funzionale, nel nuovo arredamento proposto e realizzato dalla nostra azienda. L'attività nasce nel 1982 dalla passione per le sfide del Sig. Paolo Cancian che, assieme alla moglie Ivana, con la volontà di iniziare una nuova esperienza in proprio, danno vita in centro a Mansuè, nella laboriosa provincia trevigiana, alla Pasticceria Caffè Saba. Tra i riconoscimenti più importanti ci sono due medaglie d'oro ad altrettanti concorsi per presentazione di gelato ai frutti di bosco e alla fragola, nell'ambito della Fiera di Padova nel 1992 e nel 1993. Nel 1998 Paolo Cancian ha avuto il piacere di consegnare a Papa Giovanni Paolo II° una torta con il logo del Vaticano recante la scritta che campeggia sui suoi libri: "non abbiate paura", riportando fedelmente la calligrafia del Papa. I prodotti Famoso per le sue torte monumentali, per matrimoni e avvenimenti importanti, Paolo Cancian fa della Francesina, una torta di sfoglia e cioccolato, la specialità della casa la cui ricetta vuol mantenere segreta. Più in generale, la qualità per la pasticceria Saba deriva dal mantenere costante gli standard elevati, ricercando sempre un altissimo livello in ogni fase di lavorazione. Tra le specialità ci sono prodotti stagionali a lenta lievitazione quali panettoni ai frutti di bosco, all'ananas, pandoro, focacce e colombe; impastati con lievito madre naturale. La produzione assolutamente artigianale offre torte per matrimoni, una vasta gamma di pasticceria classica e di gelati artigianali realizzati con frutta vera e particolari ricette nei gusti stagionali come zucca, ricotta, birra, castagne e radicchio. Gli ingredienti sono il più possibile naturali e con ricette semplici per la produzione di biscotti, frollini al burro, croissant, crostate, dolci tradizionali e una vasta gamma di pasticceria mignon. A richiesta torte e pasticcini anche senza glutine e vegani.
La parte pubblica doveva raccogliere la voglia dell'incontro, del momento della socializzazione non condizionata dalla fretta da "bar", ma dalla piacevolezza tipica del "caffè" concepito come riferimento e ritrovo culturale. Ho trovato naturale inserire la lunga seduta imbottita corredata da tessuti contemporanei dai colori coordinati con il top di generose dimensioni dei tavolini che ricordino i peccati di gola serviti - creme, paste, cioccolate, cappuccini, caffè - come la rassicurante consistenza delle comode sedie in legno di rovere chiaro che riprende il tema proposto sul banco operativo. Non meno importante il pavimento che con un colore grigio materico esalta dal basso il nuovo arredo. Non dimentichiamo la parte alta, il movimento generato dai contro soffitti a quote differenziali, con la studiata distribuzione delle rosse lampade a sospensione, con due funzioni da assolvere: delineare chiaramente i percorsi e, con la speciale complicità delle nuove vetrate esterne a tutt’altezza, dare quella grande visibilità esterna che genera un irrinunciabile richiamo da sirena verso la pasticceria." ² 1) Il significato del nome Saba è molto discusso e che Umberto Saba lo abbia scelto con il criterio da noi descritto è anch'essa un'ipotesi tra le altre. 2) testo dell'architetto Pier Luigi Manzoni Lettere correlate:
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