Per la futura madre la cura dell’alimentazione è importante fin dai primi mesi. Una dieta ricca e variata è il consiglio del nutrizionista Eugenio Del Toma. Il gelato artigianale, con il suo elevato potere nutrizionale, è l’alimento ideale. La gravidanza è uno dei periodi più importanti della vita di una donna. La tutela della sua salute durante lo stato di gestazione rappresenta un imperativo di grande importanza sociale. Non solo l’evoluzione della gravidanza e l’andamento del parto, ma la buona salute futura del nascituro sono legati ad una perfetta efficienza dell’organismo della donna.
In occasione del Convegno organizzato per i 300 numeri della rivista Gelato Artigianale abbiamo incontrato il Prof. Eugenio Del Toma, nutrizionista, già Primario dell’Ospedale Forlanini San Camillo di Roma. In una serie di interventi sviluppati su più puntate, l’autore affronta i principali aspetti salutistici del gelato artigianale nelle diete ideali per le diverse età e fasce di consumatori: oggi scopriamo come e perché il gelato sia tra gli alimenti più indicati nell’alimentazione in età infantile. La dieta nell’infanzia deve essere particolarmente controllata non solo per garantire la crescita ma per ottenere equilibrio nello sviluppo di tutti i tessuti. Gli elementi nutritivi contenuti nel gelato artigianale, latte, uova, frutta, sono essenziali al completamento di una dieta sana e appetibile.
Il problema dell’apporto nutritivo nell’età infantile è stato assai sentito fino a pochi anni fa, quando le deficienze dei fattori nutritivi essenziali erano diffuse anche nei paesi più civilizzati. L’organismo umano richiede infatti un apporto minimo di certe sostanze, per mantenere in perfetta efficienza la “macchina” che è il corpo umano. In data 10 Marzo 2017 si terrà presso il Centro Congressi Internazionale Papa Giovanni XXIII di Bergamo il Convegno "Gelato Forum, presente e futuro del Gelato Artigianale" organizzato dalla rivista Gelato Artigianale. Zambon Frigotecnica, nata nel 1974, ha visto la nascita della suddetta testata e da sempre ne è stata partner, sostenendola e "utilizzandola" per la propria pubblicità, così abiamo deciso, per una volta, di fare noi gli "editori" salutando dalle nostre pagine digitali questo importante evento ad invito, al quale saremo presenti, felici d'incontrare vecchi e nuovi amici. L’occasione, nasce per celebrare il 300° numero della rivista Gelato Artigianale e prevede il saluto del fondatore Eraldo Levati e l'intervento iniziale del moderatore - noto conduttore televisivo - Dott. Michele Mirabella, che parlerà dei valori del Gelato Artigianale, del piacere e delle emozioni collegati alla creatività del Gelatiere.
All’inizio fu solamente neve e frutta
Chi può dire con certezza quando è nata la granita? Se ne trovano tracce già al tempo di Cleopatra, e prima ancora in un passo della Bibbia. Comunque un antesignano di quella attuale lo si può far risalire al periodo delle invasioni arabe in Sicilia.
Si trattava di un miscuglio realizzato con le neve dei Nebrodi o dell’Etna, il miele, l’unico dolcificante conosciuto al tempo, e succhi di frutta, in quantità variabili tra loro. Con il passare dei secoli, questo dolce freddo ha avuto molto successo soprattutto durante i periodi caldi, evidentemente perché tutti continuano a cercare refrigerio con l’aiuto di prodotti freschi.
Il Pistacchio di Bronte, in siciliano “frastuca” è un frutto originario del bacino Mediterraneo da sempre utilizzato per il consumo diretto, in pasticceria e per aromatizzare alimenti. Il pistacchio è una pianta denominata “Oro Verde” per il suo alto valore commerciale. La città di Bronte ha saputo valorizzare al meglio questo frutto che si caratterizza per essere il migliore al mondo.
Un po' di storia
Furono gli Arabi a promuovere e a diffondere la coltura del Pistacchio in Sicilia, basta considerare l’affinità etimologica del nome dialettale dato al Pistacchio col corrispondente termine arabo. Frastuca (il frutto) e Frastucara (la pianta) derivano dai termini arabi “fristach”, “frastuch” e “festuch”, che a loro volta derivano dalla parola persiana “fistich”. La specie ha avuto particolare sviluppo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento nelle province di Caltanissetta, Agrigento e Catania. Ai piedi del vulcano Etna, nel territorio di Bronte, nel 1860, interi pascoli e terreni incolti furono trasformati in pistacchieti e il Pistacchio divenne il fulcro di tutto il sistema agricolo ed economico dell’area. |
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