Grazie alla CGIA non si danno più “i numeri”! Quello del gelato è un grande comparto, ma dai contorni poco definiti. Da tempo era sentita l’esigenza di poter disporre di dati ufficiali e attendibili sul settore, ecco quindi che va analizzato con grande attenzione lo studio commissionato dalla MIG di Longarone alla CGIA di Mestre, che ha cercato di delineare la realtà numerica ed economica del gelato artigianale in Italia. Per farlo si è dovuto andare oltre lo scoglio rappresentato dal fatto che le gelaterie non hanno una classificazione specifica, ma vengono identificate con un codice ATECO condiviso con le pasticcerie. Gli esperti hanno quindi analizzato ed incrociato diversi ulteriori dati disponibili come gli Studi di Settore ed alle banche dati di INPS e ISTAT. Ne è emerso un quadro interessante, che offre una panoramica del comparto del gelato artigianale con vendita diretta al pubblico che comprende, oltre alle classiche gelaterie, altri esercizi con diverso “core business”, come i bar gelateria e le pasticcerie, dove il gelato concorre comunque alla determinazione dei ricavi. Sono state, inoltre, tenute in considerazione le attività di gelateria ambulante e le aziende di produzione di gelato senza vendita diretta, che pur residuali come numero, hanno una tradizione e un peso economico ed occupazionale ben preciso. Per rendere maggiormente comprensibile il tutto e cogliere le dinamiche dell’intero comparto (gelaterie e pasticcerie), CGIA Mestre ha presentato uno studio suddiviso in due parti che inizia dalla presentazione dei dati ufficiali rilevati dal Registro Imprese per passare poi alla stima dello specifico settore del gelato artigianale inteso come bene che viene prodotto e venduto direttamente al pubblico. Mentre lo studio completo può essere scaricato dal sito www.miglongarone.it, riportiamo, di seguito, una sintesi dei risultati. Utilizzando i dati degli Studi di Settore è possibile stimare le dimensioni del Comparto del Gelato Artigianale con vendita diretta al pubblico in 15.589 sedi di imprese attive delle quali:
La palma della regione con più sedi di imprese attive va alla Lombardia (2.098, il 13,5% del totale) mentre è Roma, con 1.179 attività, la provincia che vanta il maggior numero di gelaterie. Capitolo densità: il rapporto più alto tra sedi attive e abitanti si trova in Calabria, con quasi 36 locali ogni 100 mila residenti, seguita da Liguria, Toscana, Sicilia, Sardegna e Abruzzo. Lombardia, Lazio e Campania, che in termini assoluti rappresentano numerosità elevate (prime tre posizioni nella classifica numerica delle gelaterie), si posizionano invece in fasce di concentrazione poco elevate. A margine della presentazione dello Studio, ecco i commenti soddisfati dei committenti Per Roberto Padrin, Sindaco di Longarone e Presidente della Provincia di Belluno, questo studio realizzato in collaborazione è molto importante, perché ci permette di mettere dei numeri per capire bene qual è il peso del gelato artigianale che rappresenta un elemento forte del made in Italy, e per noi del made in Belluno. Per Gian Angelo Bellati, Presidente di Longarone Fiere Dolomiti, lo studio condotto con la CGIA ci consente di monitorare la situazione, ma anche delineare le linee guida delle strategie future che sono fondamentali per una fiera come la nostra, settore che al pari di tante aziende è stato molto toccato dalle conseguenze prodotte dalla crisi dovuta alla pandemia. Paolo Garna, collaboratore della MIG e già direttore di Longarone Fiere, tiene a sottolineare come ... il gelato artigianale non ha ne una normativa specifica ne un codice ATECO, pertanto questa analisi diventa ancora di più preziosa. Sarebbe interessante e opportuno ritrovarsi tra un anno per verificare l‘impatto del Covid-19 sul settore proprio a partire dai dati che sono emersi. Il testo proposto è a cura della rivista Gelato Artigianale
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