Piccoli e grandi problemi anche nei settori della gelateria e della pasticceria L’obiettivo è sempre quello, spendere il meno possibile. Ma vale sempre la pena comprare su internet o farsi abbagliare da alcune super offerte?
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C’è una scelta preliminare da fare per ciò che concerne l’esposizione del prodotto gelato, quella più funzionale e coerente alla strategia di posizionamento e conseguentemente come ci si vuole far percepire dal cliente finale, perciò tra il pozzetto o la vetrina con gelato in vista. Entrambe le soluzioni presentano sia una serie di punti di forza che altri critici. L’approccio corretto e professionale a questa scelta, come ad altre tipologie di valutazioni, è dato attraverso l’acquisizione di informazioni e competenze per decidere sulla base delle proprie esigenze di progetto, strategie, esperienze ed idee, per quali soluzioni operare, consapevoli che le informazioni e le offerte sono veramente tante. Il pozzetto è stato il primo sistema utilizzato per la vendita del gelato, la storia ci dice che un tempo non c’erano abbattitori, conservatori, etc. e si producevano i diversi gusti sullo stesso banco in salamoia dove erano ubicati i pozzetti, i quali fungevano da conservazione e vendita. Attualmente si possono classificare almeno tre tipologie di pozzetti, per quanto concerne la tecnologia: glicole, statici, ventilati. A questa classificazione possiamo aggiungerne una seconda di tipo estetico: classici non a vista, a vista, parzialmente a vista.
L’operazione di conservazione del gelato artigianale, per certi versi, può concettualmente contrapporsi alla scelta del gelato appena fatto in quanto, pur volendo offrire un prodotto assolutamente fresco, in certi periodi e per certe condizioni è soggetto a dover essere conservato, per altri la conservazione rappresenta la fase di processo collegata all’abbattimento di temperatura. Alla conservazione non sempre viene dedicata l’attenzione necessaria, soprattutto in ambito metodologico-organizzativo e anche tecnologico, mentre è un aspetto importante da conoscere ed eseguire per il mantenimento della qualità strutturale e texture del gelato.
Se partiamo dalla domanda: “mantecatore multifunzionale o combinato?” c’è da considerare che sono macchine per la produzione del gelato artigianale assimilabili per funzionalità ma non uguali costruttivamente, profondamente diverse soprattutto nei tempi di produzione del gelato utilizzando il ciclo/metodo a sé stante, anche se si possono eseguire lavorazioni molto simili. Mentre una macchina combinata il più delle volte è multifunzionale, la macchina multifunzionale non è detto che sia combinata. Con la definizione combinata si identifica un concetto costruttivo di macchina da gelato multifunzionale, la cui discriminante è la presenza di due cilindri, caldo/freddo, che lavorano in modo combinato, mentre con la definizione multifunzione si identificano anzitutto le funzionalità della stessa, dotata di unico cilindro. Le macchine mantecatori combinate, perciò, sono dotate di due cilindri e, ad eccezione di un produttore che li ha affiancati, la maggior parte di queste è composta da un cilindro superiore destinato prevalentemente al riscaldamento ed uno inferiore per il raffreddamento e congelamento.
L'occasione per parlare di The One, "Il futuro degli abbattitori OGGI", come cita uno slogan nel sito della casa produttrice Hiber, non è mai stata così ghiotta.
Infatti, si è da poco concluso il corso "La pasticceria in gelateria", tenuto dal Maestro Gelatiere Filippo Guarnieri nella sede della Zambon Frigotecnica, dove The One è stato il protagonista e, in questi giorni, a gonfie vele nei pressi del mar Adriatico, a Rimini, si tiene una delle più importanti fiere mondiali dedicate ai settori della gelateria, pasticceria e panificazione artigianali: il SIGEP.
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April 2024
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